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VETRI DI MURANO

La famiglia Orler vanta una preziosa collezione di vetri d’arte di Murano, con una selezione di capolavori di Murano creati dai principali innovatori del XX secolo. L’arte del vetro muranese ha vissuto un’importante evoluzione all’inizio del Novecento, con Vittorio Toso Borella, che nel 1909 presentò ciotole decorate con aironi e fiori acquatici. Il movimento proseguì con artisti come Vittorio Zecchin, che sperimentò il vetro mosaico nella fornace dei Barovier, e Teodoro Wolf Ferrari, che progettò la celebre lastra “barbaro”. Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’attività vetraria si ravvivò con collaborazioni tra artisti e fornaci, dando vita a creazioni ispirate al vetro rinascimentale. Venini, Venini & C., Ercole Barovier e molti altri contribuirono a consolidare lo stile unico e intramontabile del vetro di Murano, oggi simbolo di eccellenza e arte pura.

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Nel XX secolo Murano, centro della vetraria artistica mondiale, fu protagonista di un’importante fase di rinnovamento. Nel 1909, Vittorio Toso Borella introdusse un nuovo stile con leggere ciotole decorate da motivi naturali, inaugurando così la modernità del vetro muranese. Vittorio Zecchin, legato al movimento secessionista di Cà Pesaro, propose nel 1913 un affascinante vetro mosaico nella fornace Barovier. Dopo l'interruzione della Prima Guerra Mondiale, il settore visse una ripresa: Zecchin divenne direttore della "Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini e C.", promuovendo il recupero dei disegni cinquecenteschi. In parallelo, artisti come Napoleone Martinuzzi portarono nuove idee, tra cui il vetro “pulegoso” dalle caratteristiche bolle d'aria. Negli anni Venti, il vetraio e scultore Umberto Bellotto accostò vetro e ferro battuto, collaborando con importanti fornaci come Pauly & C. e Barovier. Parallelamente, la S.A.L.I.R. divenne rinomata per il vetro inciso, arricchito dalle opere di Guido Balsamo Stella e Franz Pelzel. Anche Salviati, riaperta negli anni Venti con Dino Martens e Mario De Luigi, contribuì a definire nuovi stili. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, artisti come Ercole Barovier e Alfredo Barbini sperimentarono con vetri colorati, mentre Venini promosse collaborazioni con designer di fama mondiale. Oggi, Murano è uno dei luoghi simbolo per il vetro d’arte, dove gli artisti continuano a creare opere di alto valore senza vincoli di produzione seriale.

 

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